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Il Festival Pontino

Nel 1963 Lelia Caetani e il marito Hubert Howard nell’intento di onorare la memoria di Roffredo Caetani, musicista, danno vita nel Castello medioevale di Sermoneta al Festival Pontino di musica da camera invitando e ospitando giovani musicisti provenienti da tutto il mondo.
Presto l’Amministrazione Provinciale comprende l’importanza del progetto e avvia una collaborazione con casa Caetani, realizzando concerti di grande qualità artistica in sedi di particolare pregio. Tra il 1964 e il 1970 al ciclo di concerti si accompagnano anche corsi di perfezionamento, aperti a borsisti provenienti da Paesi europei ed extraeuropei, oltre che dall’Italia. La Provincia di Latina si assume la responsabilità organizzativa dell’iniziativa e ne diventa primo e unico sovventore pubblico. In ragione di questa prerogativa, sul finire degli anni Sessanta decide di trasferire il Festival dal castello di Sermoneta in quello di San Martino, dimora storica situata nel Comune di Priverno all’interno della tenuta posta tra la Valle del fiume Amaseno e il borgo di Fossanova.
Nel 1972, dopo una “crisi di crescita” del Festival, la Provincia ne affida la gestione al Campus Internazionale di Musica, da poco costituito che, accogliendo lo spirito dei fondatori, riconduce il Festival nella sede originaria nella quale, a partire dal 1975, lo realizzerà senza soluzione di continuità, allargandolo cionondimeno anche ad altri centri della provincia.
Le scelte artistiche e la bellezza dei luoghi attirano al Festival Pontino artisti prestigiosi come Bruno Canino, Gaspar Cassadò, Aldo Ciccolini, Bruno Giuranna, Heinz Holliger, Wilhelm Kempff, Gyorgy Kurtag, Alberto Lysy, Nikita Magaloff, Andrè Navarra, Charles Rosen, Vladimir Spivakov, Uto Ughi, Sandor Vegh, Franco Petracchi, Rocco Filippini, Elisso Virsaladze, Andras Schiff.
Dal 1977 il Campus apre il Festival alla contemporaneità, avviando gli Incontri Internazionali di Musica Contemporanea. Presieduti da Goffredo Petrassi (dal 1977 al 2003) e poi da Luis de Pablo (dal 2010 al 2021), essi rappresentano occasioni di incontro per compositori, musicologi e studiosi di ogni parte del

Il Festival Pontino

Nel 1963 Lelia Caetani e il marito Hubert Howard nell’intento di onorare la memoria di Roffredo Caetani, musicista, danno vita nel Castello medioevale di Sermoneta al Festival Pontino di musica da camera invitando e ospitando giovani musicisti provenienti da tutto il mondo.
Presto l’Amministrazione Provinciale comprende l’importanza del progetto e avvia una collaborazione con casa Caetani, realizzando concerti di grande qualità artistica in sedi di particolare pregio. Tra il 1964 e il 1970 al ciclo di concerti si accompagnano anche corsi di perfezionamento, aperti a borsisti provenienti da Paesi europei ed extraeuropei, oltre che dall’Italia. La Provincia di Latina si assume la responsabilità organizzativa dell’iniziativa e ne diventa primo e unico sovventore pubblico. In ragione di questa prerogativa, sul finire degli anni Sessanta decide di trasferire il Festival dal castello di Sermoneta in quello di San Martino, dimora storica situata nel Comune di Priverno all’interno della tenuta posta tra la Valle del fiume Amaseno e il borgo di Fossanova.
Nel 1972, dopo una “crisi di crescita” del Festival, la Provincia ne affida la gestione al Campus Internazionale di Musica, da poco costituito che, accogliendo lo spirito dei fondatori, riconduce il Festival nella sede originaria nella quale, a partire dal 1975, lo realizzerà senza soluzione di continuità, allargandolo cionondimeno anche ad altri centri della provincia.
Le scelte artistiche e la bellezza dei luoghi attirano al Festival Pontino artisti prestigiosi come Bruno Canino, Gaspar Cassadò, Aldo Ciccolini, Bruno Giuranna, Heinz Holliger, Wilhelm Kempff, Gyorgy Kurtag, Alberto Lysy, Nikita Magaloff, Andrè Navarra, Charles Rosen, Vladimir Spivakov, Uto Ughi, Sandor Vegh, Franco Petracchi, Rocco Filippini, Elisso Virsaladze, Andras Schiff.
Dal 1977 il Campus apre il Festival alla contemporaneità, avviando gli Incontri Internazionali di Musica Contemporanea. Presieduti da Goffredo Petrassi (dal 1977 al 2003) e poi da Luis de Pablo (dal 2010 al 2021), essi rappresentano occasioni di incontro per compositori, musicologi e studiosi di ogni parte del mondo che confrontano le proprie esperienze e dibattono i temi musicali più importanti ed attuali. Nel 2010 Mario Messinis definisce gli Incontri “un festival di musica contemporanea di eccellenza, che ha sollecitato la nuova creatività in maniera imponente”. Vengono scritte per l’occasione composizioni eseguite in prima mondiale. L’archivio storico del Campus conta circa 320 prime esecuzioni (trasmesse in diretta o in differita dai RAITRE). In questo contesto sono realizzati omaggi ad alcuni dei più illustri compositori italiani (Petrassi, Berio, Clementi, Pennisi), e stranieri (Lutoslawski, Carter, de Pablo) ai quali aderiscono e partecipano autorevoli personaggi della cultura mondiale.
Oggi il Festival Pontino è una delle iniziative più vitali di quest’area del Lazio a sud di Roma, animata per un intero mese con concerti, corsi, workshop, seminari, tavole rotonde. Ciò che la identifica, oltre al territorio in cui si svolge, è l’impronta del suo animatore più appassionato, Riccardo Cerocchi, che per circa quarant’anni con il contributo di autorevoli consulenti e della moglie Maria Teresa Censi, ha ideato e realizzato un festival aperto, attento alle innovazioni e alla contemporaneità.

Nel 1963 Lelia Caetani e il marito Hubert Howard nell’intento di onorare la memoria di Roffredo Caetani, musicista, danno vita nel Castello medioevale di Sermoneta al Festival Pontino di musica da camera invitando e ospitando giovani musicisti provenienti da tutto il mondo.
Presto l’Amministrazione Provinciale comprende l’importanza del progetto e avvia una collaborazione con casa Caetani, realizzando concerti di grande qualità artistica in sedi di particolare pregio. Tra il 1964 e il 1970 al ciclo di concerti si accompagnano anche corsi di perfezionamento, aperti a borsisti provenienti da Paesi europei ed extraeuropei, oltre che dall’Italia. La Provincia di Latina si assume la responsabilità organizzativa dell’iniziativa e ne diventa primo e unico sovventore pubblico. In ragione di questa prerogativa, sul finire degli anni Sessanta decide di trasferire il Festival dal castello di Sermoneta in quello di San Martino, dimora storica situata nel Comune di Priverno all’interno della tenuta posta tra la Valle del fiume Amaseno e il borgo di Fossanova.
Nel 1972, dopo una “crisi di crescita” del Festival, la Provincia ne affida la gestione al Campus Internazionale di Musica, da poco costituito che, accogliendo lo spirito dei fondatori, riconduce il Festival nella sede originaria nella quale, a partire dal 1975, lo realizzerà senza soluzione di continuità, allargandolo cionondimeno anche ad altri centri della provincia.
Le scelte artistiche e la bellezza dei luoghi attirano al Festival Pontino artisti prestigiosi come Bruno Canino, Gaspar Cassadò, Aldo Ciccolini, Bruno Giuranna, Heinz Holliger, Wilhelm Kempff, Gyorgy Kurtag, Alberto Lysy, Nikita Magaloff, Andrè Navarra, Charles Rosen, Vladimir Spivakov, Uto Ughi, Sandor Vegh, Franco Petracchi, Rocco Filippini, Elisso Virsaladze, Andras Schiff.
Dal 1977 il Campus apre il Festival alla contemporaneità, avviando gli Incontri Internazionali di Musica Contemporanea. Presieduti da Goffredo Petrassi (dal 1977 al 2003) e poi da Luis de Pablo (dal 2010 al 2021), essi rappresentano occasioni di incontro per compositori, musicologi e studiosi di ogni parte del mondo che confrontano le proprie esperienze e dibattono i temi musicali più importanti ed attuali. Nel 2010 Mario Messinis definisce gli Incontri “un festival di musica contemporanea di eccellenza, che ha sollecitato la nuova creatività in maniera imponente”. Vengono scritte per l’occasione composizioni eseguite in prima mondiale. L’archivio storico del Campus conta circa 320 prime esecuzioni (trasmesse in diretta o in differita dai RAITRE). In questo contesto sono realizzati omaggi ad alcuni dei più illustri compositori italiani (Petrassi, Berio, Clementi, Pennisi), e stranieri (Lutoslawski, Carter, de Pablo) ai quali aderiscono e partecipano autorevoli personaggi della cultura mondiale.
Oggi il Festival Pontino è una delle iniziative più vitali di quest’area del Lazio a sud di Roma, animata per un intero mese con concerti, corsi, workshop, seminari, tavole rotonde. Ciò che la identifica, oltre al territorio in cui si svolge, è l’impronta del suo animatore più appassionato, Riccardo Cerocchi, che per circa quarant’anni con il contributo di autorevoli consulenti e della moglie Maria Teresa Censi, ha ideato e realizzato un festival aperto, attento alle innovazioni e alla contemporaneità.

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ARTE E STORIA

Le scelte artistiche e la storicità dei luoghi hanno attratto al Festival Pontino alcuni degli artisti più importanti del Novecento.

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ARTE E STORIA

Le scelte artistiche e la storicità dei luoghi hanno attratto al Festival Pontino alcuni degli artisti più importanti del Novecento.

mondo che confrontano le proprie esperienze e dibattono i temi musicali più importanti ed attuali. Nel 2010 Mario Messinis definisce gli Incontri “un festival di musica contemporanea di eccellenza, che ha sollecitato la nuova creatività in maniera imponente”. Vengono scritte per l’occasione composizioni eseguite in prima mondiale. L’archivio storico del Campus conta circa 320 prime esecuzioni (trasmesse in diretta o in differita dai RAITRE). In questo contesto sono realizzati omaggi ad alcuni dei più illustri compositori italiani (Petrassi, Berio, Clementi, Pennisi), e stranieri (Lutoslawski, Carter, de Pablo) ai quali aderiscono e partecipano autorevoli personaggi della cultura mondiale.
Oggi il Festival Pontino è una delle iniziative più vitali di quest’area del Lazio a sud di Roma, animata per un intero mese con concerti, corsi, workshop, seminari, tavole rotonde. Ciò che la identifica, oltre al territorio in cui si svolge, è l’impronta del suo animatore più appassionato, Riccardo Cerocchi, che per circa quarant’anni con il contributo di autorevoli consulenti e della moglie Maria Teresa Censi, ha ideato e realizzato un festival aperto, attento alle innovazioni e alla contemporaneità.