Fondo Goffredo Petrassi
Riconosciuto dal Mibac di interesse storico particolarmente importante.
L'inventariazione del Fondo Petrassi, costituito, oltre che dai manoscritti musicali originali di opere del Maestro, anche da oltre 4500 lettere (delle quali 155 sono copie di documenti spediti dal compositore), ha consentito di ricostruire una mappa delle relazioni umane e professionali di Goffredo Petrassi e di individuare gli interlocutori privilegiati del Maestro nel corso della sua vita. Egli, nell'arco dei sessant'anni coperti dalla datazione dei documenti, ha avuto scambi epistolari con personaggi autorevolissimi del Novecento: intellettuali, giornalisti, critici; con responsabili di fondazioni culturali, della RAI, delle istituzioni pubbliche; con molti musicisti, compositori, interpreti, allievi; con celebri scrittori, poeti e pittori del secolo passato. Dal carteggio emergono i rapporti con i grandi pittori del Novecento: Guttuso, Manzù, Tamburi, Scialoja, De Pisis, ma anche scrittori e poeti quali Ungaretti, Montale, Quasimodo, de Libero. Naturalmente la mole epistolare più significativa è rappresentata dal carteggio con i compositori: Dallapiccola, con un corpus di 129 lettere, Riccardo e Gian Francesco Malipiero, Strauss, Pizzetti, Casella, Hindemith. Tra i musicisti figura Gavazzeni (ben 128 lettere dal 1935 al 1986), il direttore d'orchestra Nino Sonzogno. Il contenuto delle lettere è assai vario: vi si rintraccia corrispondenza relativa a fatti puramente professionali ma anche a considerazioni sulla vita culturale, politica e sociale del Paese. L'epistolario può costituire dunque una preziosa fonte diretta per la conoscenza della vita del Novecento.